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Femminicidio Ilaria Sula a Roma

È stata la madre di Mark Samson a nascondere il telefono di Ilaria Sula: “L’ho dato a lei, è in casa”

Il telefono di Ilaria Sula è fondamentale per chiarire il momento della sua morte e ricostruire le fasi precedenti e successive al femminicidio. Mark Samson lo aveva dato alla madre, che lo aveva nascosto.
A cura di Natascia Grbic
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C'è un tassello che mancava per ricostruire in maniera più precisa il femminicidio di Ilaria Sula, ed era il suo telefono. Quel telefono che non ha smesso di mandare messaggi falsi, creati apposta da Mark Samson per crearsi un alibi, e che può fornire tantissime risposte agli inquirenti che lavorano sul caso. Finora Samson non aveva mai detto dove fosse. Diverse volte ha raccontato al pubblico ministero di averlo gettato in un tombino tra viale Adriatico e viale Tirreno, dove però non è mai stato trovato. Alla fine il 23enne ha deciso di dire la verità, svelando il nascondiglio del cellulare: non era stato gettato chissà dove, ma era sempre stato in casa.

Telefono mai trovato nonostante perquisizioni della Scientifica

C'è però un dettaglio non di poco conto in questo ritrovamento: Samson il telefono di Sula lo aveva dato a sua madre, Norsman Lapaz, che lo aveva nascosto. Il 23enne sapeva perfettamente però dove si trovava, e lo ha detto agli inquirenti. Gli agenti della Scientifica, che pure avevano rivoltato quell'appartamento da cima a fondo senza trovare nulla, sono tornati nell'appartamento di via Homs e lo hanno trovato nel punto indicato da Samson, sequestrandolo.

Il cellulare sarà analizzato

Il ritrovamento del telefono di Ilaria Sula è importante perché può aiutare a ricostruire i momenti precedenti al femminicidio ma anche la sua data esatta. Mark Samson sostiene di averla uccisa la mattina del 26 marzo, dopo averle portato la colazione e aver visto che stava chattando con un ragazzo conosciuto su un app di incontri. Una versione che non convince gli inquirenti, che pensano Sula sia morta la sera del 25 marzo. Le attività sul cellulare potranno aiutare a capire se la ragazza era ancora viva il 26 oppure no. E potrebbe anche cambiare la posizione degli altri parenti del ragazzo, la cui assenza in casa dovrà essere nuovamente dimostrata. Certo è che Samson ha usato per giorni il suo telefono, scrivendo ai genitori e alle amiche, fingendosi preoccupato e cercando di depistare le indagini. Non c'è riuscito, ora si trova in carcere.

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